REGOLARE IL pH 
DELL' ACQUA


  • In acqua sono disciolti ioni H+ ( Idrogeno ) e ioni OH-( Ossidrile ); il pH indica la quantità di ioni H+ presenti acqua:

    • Quando è presente una quantità maggiore di ioni H+ l'acqua è ACIDA
    • Quando è presente una quantità maggiore di ioni OH- l'acqua è BASICA ( alcalina )
    • Quando è presente la stessa quantità di ioni H+ ed OH- l'acqua è NEUTRA

  • Le acque idonee al consumo umano devono avere un pH compreso tra pH 6,5 e pH 9,5; per pH inferiori, sarà necessario aggiungere una sostanza basica ( idrossido di sodio ) per incrementare tale valore mentre, per superiori, sarà necessario aggiungere una sostanza acida ( acido solforico / cloridrico ) per ridurlo.

  • Il pH ha un ruolo molto importante nel trattamento dell'acqua, sia essa destinata al consumo umano, a processi industriali, allo scarico oppure alla balneazione.
    A titolo di esempio, l'ipoclorito di sodio utilizzato nella disinfezione delle acque, diminuisce la propria efficacia mano a mano che il pH aumenta, fino a diventare quasi del tutto inefficace per pH superiori a 9; per garantire, pertanto, una corretta disinfezione dell'acqua è fondamentale, innanzitutto, che il sistema di dosaggio compensi le variazioni di pH e che, se il pH dell'acqua si trova fuori dal range ottimale ( pH 7 - 8 ), lo corregga per garantire l'efficacia del disinfettante.

  • Acque acide aumentano la corrosione delle tubazioni, specialmente quelle a contatto con acqua calda ( impianti di riscaldamento, produzione acqua calda sanitaria, torri di raffreddamento, ecc... ); tale corrosione crea "ruggine" all'interno delle tubazioni metalliche che, oltre a danneggiarle irreversibilmente, diventa il nutrimento principale dei cosiddetti "Ferrobatteri".

  • pH errati possono portare ad anomali accrescimenti del biofilm, una sorta di pellicola di aspetto viscido, costituita da batteri, che tende a depositarsi sulla parte interna delle superfici a contatto con l'acqua ( tubazioni, scarichi, pareti dei serbatoi ), specialmente dove il flusso di acqua è più lento; il biofilm è il luogo di accrescimento per varie specie batteriche, che trovano nutrimento nel biofilm stesso e nel metallo delle tubazioni ( Ferrobatteri ); la presenza di biofilm è associata anche alla presenza di calcare ( e quindi di durezza ) nelle acque; da qui la necessità di utilizzare sistemi per la riduzione della durezza e del calcare e sistemi di deferrizzazione, per eliminare il quantitativo di ferro in eccesso presente nell'acqua.




  • COME SI MISURA IL pH
  • La misurazione del pH è affidata ad un elettrodo pH, costituito da da una soluzione tampone interna, da un elettrodo di misura, da un elettrodo di riferimento e da una membrana di vetro speciale selettivamente permeabile agli ioni H+.
    Il passaggio di questi ioni attraverso la membrana dipende dalla loro concentrazione nella soluzione in misura ( al suo interno la membrana è in contatto con una soluzione contenente una quantità di ione H+ nota e costante ).
    All'equilibrio la membrana assume un potenziale che dipende dalla concentrazione di idrogenioni nella soluzione in misura.
    Questo potenziale è rilevato dall'elettrodo di misura e viene misurato dallo strumento di controllo per confronto con il potenziale fisso e noto dell'elettrodo di riferimento.

    L'elettrodo di riferimento è un elettrodo il cui potenziale è noto, costante ed indipendente dalle condizioni esterne. Normalmente sono elettrodi costituiti da un metallo ricoperto da un suo sale poco solubile ed immerso in una soluzione contenente l'anione del sale poco solubile.
    Gli elettrodi di riferimento più usati sono:

    • Elettrodo al calomelano Hg/Hg2Cl2/sol KCl: può lavorare senza problemi in soluzioni contenenti solfuri

    • Elettrodo al cloruro d'argento Ag/AgCl/sol KCl: è meno resistente alla polarizzazione rispetto all'elettrodo al calomelano. La temperatura massima di funzionamento è circa 100°C. Non manifesta isteresi apprezzabili al variare della temperatura e per questo è migliore dell'elettrodo al calomelano

    • Elettrodo al Thalamid (tallio cloruro) Hg-Tl/TlCl/sol KCl: è affine a quello al calomelano ma contiene cloruro di tallio (TlCl = thalamid) ed una amalgama di tallio. Può venire usato fino a 135 °C e non manifesta isteresi neanche con notevoli fluttuazioni di temperatura. Questo tipo di riferimento è particolarmente adatto alle applicazioni in soluzioni contenenti solfuri.


    Il contatto elettrico tra elettrodo di riferimento, elettrodo di vetro e campione in misura è garantito dal setto poroso, che può' essere un cilindretto ceramico, un anello di PTFE poroso o altro, ed ha la funzione di permettere il passaggio di un piccolissimo flusso di elettrolita del riferimento verso la soluzione in misura, allo scopo di:

    • Mantenere la continuità elettrica tra elettrodo e soluzione in misura

    • Mantenere pulito il setto poroso stesso impedendo la formazione di incrostazioni sulla sua superficie interna e la precipitazione di sali insolubili dentro i pori

    • Impedire l'ingresso della soluzione in misura nell'elettrodo di riferimento


    Il sale usato per preparare l'elettrolita di riferimento deve avere le seguenti caratteristiche:

    • Deve contenere gli ioni cloruro per essere in equilibrio elettrochimico con il calomelano, il cloruro d'argento o il cloruro di tallio

    • Deve essere ben solubile

    • Deve essere equitrasferente, (anione e catione devono avere la stessa mobilità ionica) per evitare la formazione di un potenziale di diffusione sul setto poroso

    Se la soluzione di KCl non può essere impiegata perché a contatto col campione forma precipitati che ostruiscono il setto poroso, oppure perché reagisce in modo indesiderato con il liquido in esame, si impiega un elettrodo di riferimento a doppia giunzione, comprendente due serbatoi: il primo riempito di una soluzione di KCl, il secondo con una adatta soluzione di contatto, ad esempio una soluzione satura di KNO3.




  • PROBLEMI DI MISURAZIONE
  • La scelta dell'elettrodo di misurazione del pH deve essere attentamente valutata in base alle reali condizioni di impiego, in quanto, diversi fattori esterni possono avere effetti negativi sulla misurazione:

    • I setti porosi soggetti a sporcarsi con conseguente formazione di potenziali spuri e quindi di errori di misura. In base al tipo di impiego, possono essere utilizzati elettrodi autopulenti oppure dotati di porta elettrodo ad immersione autopulente

    • Il liquido di misura potrebbe entrare attraverso il setto poroso ed inquinare l'elettrolita di riferimento: bisogna sempre assicurare un buon battente idraulico sul setto poroso

    • Potrebbero verificarsi interferenze con sostanze presenti nella soluzione in misura che reagiscono con l'elettrolita di riferimento: esiste una vasta scelta di soluzioni di elettroliti

    • Sbalzi di temperatura e di pressione causano espansioni e contrazioni del volume dell'elettrolita di riferimento con conseguente "effetto pompaggio" del fluido in misura verso l'interno dell'elettrodo di riferimento. Questo effetto può essere più o meno marcato a seconda della costruzione dell'elettrodo stesso

    • Con pH elevati può subentrare l' "errore alcalino", causato dal fatto che la membrana di vetro non segue più perfettamente la linearità ma diventa meno sensibile a causa dell'interferenza dello ione Na+, che viene parzialmente letto come H+. Questo effetto può venire minimizzato con l'opportuna selezione dei componenti della membrana di vetro

    • L'Acido Fluoridrico ( Floruro d'Idrogeno ) oppure di fluoruri a pH minore di 5, possono causare corrosione della membrana di vetro: in queste situazioni si impiegano elettrodi specificatamente creati per il contatto con Acido Fluoridrico che, solitamente, hanno un setto poroso in Antimonio piuttosto che in vetro.

    • La temperatura della soluzione in misura influenza il valore del pH misurato: per ovviare a questo problema, i nostri sistemi di misurazione del pH attuano una compensazione automatica della temperatura




    Stazioni di Dosaggio regolatori pH
    Sistemi dosaggio acido base LDspH, LDpH
    Sistemi dosaggio acido base LDspH, LDpH con autopulizia
    Sistemi neutralizzazione pH LDsPN